Canone Rai per finanziare l’editoria?

100 milioni di euro annui arriveranno direttamente dal canone Rai per finanziare il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.

Matteo RenziDal primo luglio gli italiani pagheranno di più la bolletta elettrica. Un nuovo aumento dell’energia? No. Il governo Renzi ha inserito il canone Rai nella bolletta elettrica. Da quest’anno, quindi, pagare il canone TV diventa più facile e conveniente per la rete di Stato. Nessuno lo dice, ma questa operazione è una camorra legalizzata.

Tra l’altro, non basterà oscurare i canali Rai per non pagare l’odiosa tassa: oggi paga anche chi ha una vecchia TV conservata in soffitta. Oltre il danno arriva anche la beffa. Oggi(2 marzo), infatti, ho scoperto che i proventi del canone Rai serviranno a finanziare anche l’editoria. Lo prevede il DDL sul sostegno pubblico per il settore Editoria. Il testo è stato approvato alla Camera con 292 voti favorevoli. Ora il provvedimento passa al Senato. Una quota di 100 milioni di euro all’anno, che proverrà dal canone Rai, confluirà nel Fondo per l’editoria. Il testo prevede anche un contributo di solidarietà dello 0,1% dei redditi da pubblicità.

Dal portafoglio dei cittadini arriveranno quindi nuovi soldi per i giornali con regole tutte da definire, la legge infatti prevede un’infinità di deleghe al governo che potrà quindi fare delle donazioni su misura agli amici degli amici. Chi riceverà le sovvenzioni? Tra i beneficiari potranno esserci: TV locali, cooperative giornalistiche, enti senza fini di lucro, giornali espressione delle minoranze linguistiche, periodici per non vedenti e per ipovedenti, associazioni dei consumatori e giornali in lingua italiana diffusi all’estero. Esclusi dal sostegno gli organi di informazione di partiti, movimenti sindacali, periodici specialistici e case editrici quotate borsa. Una domanda sorge spontanea: perché gli abbonati Rai devono finanziare l’editoria?

Commenti