Le Vele di Scampia sono belle?

Lo studio Vulcanica Architettura lancia un appello affinché le Vele di Scampia vengano salvate. Il motivo? Sono belle e appartengono alla storia della città. Guarda il video.

Vele di ScampiaNel 1962 la legge 167 favorì lo sviluppo della zona nord di Napoli con la costruzione di grandi unità abitative dove centinaia di famiglie avrebbero potuto integrarsi e creare una nuova comunità, gettando le basi per un riscatto sociale. Del progetto fanno parte anche le Vele di Scampia, progettate dall’architetto Franz Di Salvo. Il sogno del riscatto sociale è miseramente fallito per la mancata presenza dello Stato.

Le Vele sono diventate il simbolo del degrado e della criminalità organizzata. Negli anni ‘90 si è deciso di cancellare quel obbrobrio edilizio. Dal 1997 al 2003 sono state abbattute tre delle sette Vele. Altre tre dovrebbero essere demolite nei prossimi mesi(o anni), una invece verrà riqualificata per diventare la sede della Città metropolitana. Ma siamo a Napoli, città in cui ogni volta che si fa qualcosa spunta qualche “mente geniale” con un’alternativa. Gli architetti dello studio Vulcanica Architettura lanciano un appello affinché le Vele di Scampia vengano salvate. Aldo Maria di Chio ha dichiarato: “Non vogliamo abbattere le Vele perché sono belle, appartengono alla storia della città. Nessuno deve toccare la storia della città. Immaginate Scampia senza le Vele, cosa rimane?”. L’architetto definisce “casacce” le nuove unità abitative costruite per ospitare gli sfollati delle Vele.

Credevo di averne sentito di sciocchezze, ma questa è quella più colossale. A rovinare Scampia e, in generale, le periferie sono proprio quelli della “Napoli bene”, che vogliono fare esperimenti sulla pelle della povera gente. Le Vele vanno abbattute perché sono un insulto alla civiltà. Il fantomatico progetto di riqualificazione proposto dallo studio di Vulcanica Architettura è aberrante, serve solo per rimpinguare le casse del Comune di Napoli e dei privati. Scampia deve risorgere con la gente del quartiere, non con pseudo intellettuali della Napoli bene interessati solo a fare business. In passato Stefano Gizzi, all’epoca sovrintendente per i beni architettonici e paesaggistici, voleva far diventare le Vele un monumento di interesse culturale. Nel video allegato l’intervista di Fanpage.it a Aldo Maria di Chio, Marina Borrelli e Eduardo Borrelli, architetti dello studio Vulcanica Architettura.

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