Cassazione: Via tenore di vita da assegno divorzio

La Cassazione rivoluziona il diritto di famiglia. Non conta più il tenore di vita matrimoniale per ottenere l'assegno. Il matrimonio non è la sistemazione definitiva.

Non conta più il tenore di vita matrimoniale per l'assegno divorzileL’assegno di mantenimento nel divorzio(assegno divorzile) è un diritto di credito imprescrittibile, irrinunciabile e indisponibile che un ex coniuge vanta nei confronti dell’altro, fino al momento in cui il beneficiario stesso passi a nuove nozze oppure l'obbligato muoia o fallisca. La cifra dell’assegno divorzile varia a seconda del tenore di vita goduto nel corso delle nozze.

Oggi questa “variabile” viene messa in discussione dalla sentenza 11504/17 della Corte di Cassazione. Il parametro del tenore di vita, su cui per oltre 30 anni si è basato il calcolo dell’assegno di divorzio, non viene più ritenuto valido. I supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale la ex moglie chiedeva l’assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014, che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione dei redditi e valutato che l’ex marito dopo la fine del matrimonio aveva subito una contrazione dei redditi. Con la sentenza 11504/17 la Corte stabilisce come unico parametro da considerare quello basato sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge. La Cassazione scrive: “Il matrimonio non è la sistemazione definitiva, è un atto di libertà e responsabilità”. Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, ha dichiarato: “La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11504/17, ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell’assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione. La Cassazione ha cambiato il criterio per riconoscere l’assegno al coniuge economicamente più debole e ha ritenuto che non sia più possibile valutare come parametro il tenore di vita dei coniugi goduto in costanza di matrimonio”. Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia.

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